Articolo
Abstract

La mobilità polisemica del mito di Cassandra trova una nuova conferma nella Casandra di Galdós, messa in scena a Madrid nel 1910. Le dinamiche storico-sociali di una Spagna irretita dalla pressione del clericalismo intransigente sono alla base del processo di rifunzionalizzazione del mito operato dall’autore, una riscrittura che presenta i tratti di ciò che il comparatista Trousson definisce «tema dell’eroe». La Cassandra di Galdós, infatti, appare ormai del tutto svincolata dalla situazione narrativa che l’aveva generata, ma una serie di riferimenti allusivi disseminati nelle battute dei personaggi permettono di evidenziarne affinità e divergenze rispetto a quella classica. I più recenti studi in seno alla tematologia, da Calame in poi, offrono uno strumento adeguato per valutare la funzione del mito in Galdós, considerando l’impatto del mondo extra-testuale sulla sua riconfigurazione.

Galdós’ play Casandra, performed in Madrid in 1910, confirms the polysemic mobility of Cassandra’s myth. The social-historical dynamics of the Spain of that time, affected by the problem of intransigent clericalism, explain why the author decided to carry out a refunctionalization of the myth, a re-writing which can be classified as what the comparatist Trousson calls a «myth of the hero». Galdós’ Cassandra, indeed, is independent from the narrative situation in which she was created, but in the characters’ dialogues appear some details alluding to the classical figure which authorize a comparison between them, in order to point out similarities and differences. The most recent thematological studies of myths, from Calame on, provide tools of particular value to investigate the function of the myth in Galdós taking into consideration the impact of the extra-textual world on its reconfiguration.

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