Articolo
Abstract

Il presente contributo si propone di esaminare il modo in cui la figura della profetessa Cassandra sia stata concepita ed espressa attraverso le immagini in un periodo che va dall’ultima fase della repubblica fino ai primi decenni del principato, cogliendone variazioni significative rispetto alla tradizione. A partire dallo spazio e dal ruolo secondari della figura nelle prime attestazioni greche, si mostra come progressivamente la sua immagine, e in particolare il suo corpo nudo assalito da Aiace, guadagni una dimensione di autonomia grafica e di significato. Il corpo erotizzato di Cassandra con il Palladio, la sua natura di mantis invasata e il suo ruolo di profetessa/Sibilla sono invece le forme di rappresentazione predilette dalla cultura figurativa latina di questo periodo, a partire dalla glittica protoaugustea, e si segnalano per la capacità di riconsegnare alla figura femminile un’inedita autonomia di significato.

This essay aims to examine how the figure of the prophetess Cassandra was conceived and expressed through images in a period ranging from the last phase of the Republic to the first decades of the Principality, identifying significant variations moving away from tradition. Starting with the subordinate space and role of the figure in the earliest Greek attestations, we illustrate how her figure, in particular her naked body assaulted by Ajax, progressively gains a dimension of graphic autonomy and meaning. The eroticized body of Cassandra with Palladium, her role as a possessed mantis or as prophetess/Sibyl are the favourite forms of representation of the Latin figurative culture of this period, starting with the proto-Augustan glyptic, capable of giving the female figure an original independence of meaning.

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