Il volume di Giovanni Colonna costituisce il II tomo della serie «Il santuario di Portonaccio a Veio» da lui curata. L’opera ha lo scopo di fornire dati rilevanti relativi all’attività di scavo svolta da Maria Santangelo nel santuario di Portonaccio a Veio tra il 1944 e il 1952. Laura Ambrosini ha scritto, su richiesta di Giovanni Colonna, l'Introduzione e le Conclusioni del volume, nonché gli indici analitici che corredano il volume. La ricostruzione dell’attività di scavo di Maria Santangelo nel santuario di Portonaccio a Veio è particolarmente difficile vista la totale assenza di documentazione grafica e l’estrema stringatezza degli appunti presenti su alcuni taccuini. Ulteriori problemi nell’identificazione delle aree di scavo indagate dalla Santangelo sono sollevati dalle espressioni assai vaghe in termini topografici, con le quali la studiosa si riferisce in modo improprio a strutture murarie esistenti nel santuario. Il volume, dopo due capitoli introduttivi relativi alla formazione e biografia della Santangelo e alle scoperte effettuate nel 1943 che daranno lo spunto alle successive ricerche, segue il filo rosso delle campagne di scavo svolte dalla Santangelo al Portonaccio, dalla I campagna del 1944 fino alla XI del 1952. Durante la I campagna di scavo, nel 1944, la Santangelo rinvenne due grandi frammenti delle statue acroteriali raffiguranti Ercole in lotta con Apollo per il possesso della cerva cerinite: il 26 agosto il torso acefalo dell'Ercole e il 10 ottobre il braccio destro del celebre Apollo. Nonostante tutte le difficoltà dovute alla carenza della documentazione, grazie all’analisi minuziosa dei Taccuini della studiosa, Giovanni Colonna è riuscito a ricostruire alcuni dati fondamentali utili alla comprensione della topografia e alla datazione delle fasi del santuario.
Monumenti Antichi 80 (serie miscellanea 25)