
2013, pp. XV-185 pp., 24 Tavole fuori testo
Brossura, 17 x 24 cm
ISBN: 9788876892769
€ 110,00 € 104,50
Prefazione (Mauro Menichetti)
I. Occhio, malocchio...
Lo specchio dell'anima?
Discutendo amabilmente di malasorte, menagrami e iatture varie
Toccare con lo sguardo
Appendice
II. Tutto chiudi negli occhi
Attraverso gli occhi distilli il desiderio
Oculosque in morte minaces?
III. Vedere oltre, vedere troppo
L'insostenibile sguardo degli dei
Medusa: la morte nello sguardo
Interiectum. La morte di pietra
IV. Altri mondi in altri sguardi
Ritratto di donna velata
Tra malefemmine, esotismi e singolarissimi animali
La «progenie di malocchio funesta»
V. De praefascinandis rebus
Gobbi, corna, falli e altre amenità
Medicus invidiae, ovvero essere dotati di un certo fascino
Quel «morso di un dolore occulto che porta angoscia»
Appendice iconografica (Chiara Pilo)
Bibliografia
Indice dei nomi propri antichi
Indice delle fonti antiche
Elenco delle illustrazioni
Tavole
Marco Giuman
Marco Giuman Professore ordinario di archeologia classica presso l’Università degli Studi di Cagliari, Marco Giuman insegna «archeologia e storia dell’arte greca e romana» e «iconografia e iconologia del mondo classico». Si occupa principalmente di analisi dei modelli cognitivi che contrassegnano la fruizione dell’immagine nel mondo classico e di studio delle interrelazioni tra immagine, culto e rito nella Grecia antica.
Beatrice Baratella, Rivista di Archeologia, vol. 40, 16/02/2016
Recensione
Paolo Daniele Scirpo, Histara, 16/02/2016
Recensione
Poesia ovidiana e arti figurative
Immaginari letterari e figurativi
Riproduzione anastatica e trascrizione
dei Taccuini 5-16
Atti del I Convegno Internazionale di studi sulla cultura materiale etrusca dell'Appennino
(Arezzo 18 ottobre 2019 - Dicomano 19 ottobre 2019)
Il sepolcreto di Montarano. Scavi, materiali e contesti
Le bulle auree in Etruria tra età tardo classica ed ellenistica
La città etrusca e il municipio romano
Archeologia, fonti letterarie e iconografiche
Studi sulla collezione Giusti a Verona e sulla tradizione delle raccolte di antichità in giardino