Articolo
Abstract

Le indagini avviate di recente nella necropoli di Onde Marine alla Banditaccia di Cerveteri per la violazione del tumulo tardo-orientalizzante 2483, hanno consentito di portare alla luce un raro e articolato restauro strutturale del monumento cui ha fatto seguito un rito incruento di riconsacrazione e purificazione compiuto allo scopo di propiziare l’uso della tomba dopo il suo ripristino e di ‘ri-normalizzare’ il rapporto tra divinità e defunti.
La simultanea presenza di pratiche rituali iterate nei fossati circostanti i tumuli durante la fase di ultimazione e razionalizzazione degli spazi esterni, caratterizzate in un caso da un complesso sistema di segni analfabetici incisi sul labbro di un’olla in impasto, costituisce l’occasione per riflettere sul significato delle procedure connesse alla sfera del sacro non correlate al culto dei morti ma all’impianto e alla vita stessa della necropoli ceretana.

Research recently undertaken in the necropolis of Onde Marine at the Banditaccia of Cerveteri regarding the violation of Late Orientalizing mound 2483 has led to the discovery of a rare and complex structural restoration of the monument, followed by a bloodless rite of rededication and purification carried out to propitiate the use of the tomb after its restoration and to “re-normalize” the relationship between the divine and the dead.
The simultaneous presence of iterated ritual practices in the ditches surrounding the mounds during the phase of completion and rationalization of the external spaces, in one case characterized by a complex system of signs engraved on the lip of an impasto olla, constitutes an opportunity to reflect on the meaning of the procedures connected to the sphere of the sacred not related to the cult of the dead but to the layout and activity of the Caeretan necropolis.